Blu. L’inno all’amore nel nuovo album di Franco Ricciardi
È un inno all’amore il nuovo album di Franco Ricciardi, nonostante il titolo, Blu, e la copertina che sembrano invece rimandare a un’atmosfera cupa e triste.
È un amore dalle mille sfaccettature quello che esce fuori dall’ultimo lavoro dell’artista nostrano, interamente cantato in napoletano e composto da tredici tracce che spaziano tra vari generi musicali, tra EDM, elettronica, musica urban, rock e un recupero della tradizione musicale mediterranea.
È un volteggiare di suoni, melodie e parole, quelle giuste per descrivere un amore tormentato, di cui non si può fare a meno perché dipende ed è alimentato dal continuo bisogno di guardare l’amata e di parlarle, come si può fin da subito notare dalla prima traccia dell’album, N’ata notte, ma l’amore è anche dolore e sofferenza, che viene infatti abbondantemente sottolineata nelle tracce successive come Si ce stai, Chiammele, Nu pazzià co core, Ammore senza core e Sta chiuvenn ancor.
Ma l’amore è un concetto molto più ampio, che va dai sentimenti verso una donna a quello che si prova invece per la propria città e per la propria persona, con tracce come Primmavera, So sempe chille, Uocchie e na femmena, Jesce, Overo e Capisce a me, con una particolare attenzione alla giusta positività che ognuno nella sua vita dovrebbe avere per andare avanti, perché il sole sorge anche nei giorni più brutti.
Un perfetto connubio tra le tracce che sono disposte nell’album in modo tale da non renderlo un blocco monotematico, ma a fasi alterne guida l’ascoltatore in un percorso interiore dell’artista che ad ogni sofferenza cerca di trovare una soluzione.